Il grande limite dei normali polmoni artificiali, è la loro dimensione che costringono chi ne ha bisogno ad un isolamento quasi totale.
L’invenzione risolve il problema.
L’ invenzione, ha tre versioni.
La prima ad aria + magneti al neodimio, composta da un compressore che muove dei pistoni, alla cui estremità sono localizzati dei magneti in neodimio che attirano verso l’esterno dei dischi metallici fissati sulle costole.
La seconda versione, puramente elettromagnetica, consiste in un busto rigido più ampio del torace che ha fissato in vari punti degli elettromagneti che attirano in sequenza i dischi metallici sottocutanei fissati sulle costole.
La terza versione consiste in una serie di elettrodi inseriti sotto la pelle per stimolare in sequenza la muscolatura che farà contrarre i muscoli dedicati alla respirazione.
Le tre versioni prevedono, in caso di mancanza di alimentazione di energia, un normale generatore di corrente che sarà azionato dall’accompagnatore, nel caso si esaurissero le batterie.