Qualcosa del mio carattere
Pagina incompleta
Non penso sia facile riassumere in poche parole il proprio carattere descrivendo, in poche parole, gli aspetti che maggiormente lo caraterizzano, ho scoperto però di essere spesso d’accordo con ciò che si legge qui e la sui vari giornali di astrologia.
Del segno dei pesci si legge che sono individui, sensibili e sereni; sentono la necessità di esprimere la loro fantasia, immaginazione e creatività.
Come risultato, alcune persone, possono sembrare dei sognatori a disagio nella quotidianità di ogni giorno.
Quando qualcuno cerca di catturarli nella propria rete, cambiano semplicemente forma e nuotano via. Persone votate al mondo dell ‘arte, musicisti, poeti e pittori; hanno una intelligenza di tipo emotivo che li porta a vivere relazioni complesse e spesso problematiche.
A questo, per quello che mi riguarda, aggiungerei timido, generoso e molto disponibile verso gli altri.
Mi riesce veramente difficile dire di no a chiunque mi chiede qualcosa, sempre che non mi vengano chiesti soldi, ma anche in questi casi ho spesso detto di si, quando valutavo che ci fosse una motivazione valida.
Mi riferisco al fatto di aver aiutato due ragazze che lavoravano per strada ad uscire dalla loro situazione, una delle quali anche adesso mi chiede spesso aiuto. Io non sono un milionario, ma mi riesce difficile, come dicevo prima, a dire di no.
Penso sempre che mentre io posso rinunciare a qualche cena, per loro il mio aiuto è di vitale importanza, e mi sentirei un verme se dicessi di no.
Per quello che riguarda la sensibilità, aggiungerei che nel mio caso, raggiunge un livello tale da poter essere quasi definito “lettura del pensiero altrui”.
Nella quasi totalità dei casi infatti, intuisco immediatamente il motivo per cui una persona si avvicina a me o vuole conoscermi. In molti casi comprendo che qualcuno si avvicina a me perchè ha bisogno di un aiuto, non sempre finanziari, ma anche spirituale, percone che hanno bisogno di una parola o di parlare un poco e di essere ascoltate.
Di solito sono io che propongo a loro una scusa per poter parlare liberamente, magari proponendogli di andare ad una cena o anche una semplice pizza.
A volte pero pur comprendendo che chi mi sta di fronte ha bisogno di aiuto e non sa come fare o non ha il coraggio di chiedermelo, vengo preso dalla paura e non faccio niente anche se vedo dai loro comportamenti che cercano un contatto.
In quel caso, spero che siano loro a telefonarmi o a mandarmi un semplice “squillo” di telefono, in modo che sia poi io a chiamarli. Tra le altre indicazioni astrologiche, viene associato ai nati sotto il segno dei pesci, i seguenti particolari, che forse dovrebbero rappresentare le cose più gradite.
Fiori: gelsomino
Pietre: ametista
Profumo: glicine
Metallo: stagno
Colore: blu
Giorno fortunato: giovedì
Le cose che mi piacciono
Andare fuori a cena, anche per una semplice pizza o dei tramezzini al bar.
Il mare, anche se non so nuotare. Mi piace passare qualche pomeriggio in spiaggia quando fa caldo o andare a fare un semplice giro in macchina per sentire il profumo dell’acqua di mare e fermarmi alla sera per mangiare una pizza o anche del pesce.
La montagna, per andare a mangiare in qualche malga un po’ di formaggio “genuino” e per respirare l’aria dei boschi.
Andare al cinema a vedere film non impegnati che mi liberano un poco la mente.
Cose che non sopporto
Le persone false ed ipocrite che mi avvicinano con secondi fini.
Capisco che possono esistere ma, per me, saranno sempre delle semplici persone che ho avuto la sfortuna di conoscere.
Per comprendere meglio, questo pensiero farò un esempio.
Un giorno, era già un paio di anni che ero in carrozzina, mi trovavo al Bar Lux quando mi si avvicina un ragazzo che mi saluta, con le solite frasi “Ciao, ti ricordi di me? eravamo a scuola assieme”. Io non ho una memoria fotografica, ma non lo ricordavo, comunque, per il mio principio che fa si che io dia sempre fiducia a tutti ed ipotizzando che forse era vero che ci conoscevamo ed io non lo ricordavo e così l’ ho invitato a sedersi al tavolo per parlare un poco.
Nella mia mente però si era formato subito un dubbio, così gli ho chiesto: “Che scuola, le elementari o le medie?”
Lui mi ha risposto subito: “le medie, non ti ricordi?”
In quel momento ho avuto la conferma che la sua era una scusa, perchè io non ho fatto le medie, ma una scuola parallela che si chiamava Avviamento professionale, e così è scattato il mio disinteresse per ogni cosa avrebbe detto.
Dopo quel giorno, ci siamo rivisti ancora un po di volte, fino al giorno in cui si è presentato con suo padre. Per me la cosa era sempre più noiosa ed anche fastidiosa.
Quel giorno dopo un po’ lui se ne è andato e sono rimasto col padre che parlava e che mi chiedeva di come fosse la vita in carrozzina. Io gli rispondevo gentilmente, ma senza voler approfondire l’ argomento.
Sono rimasto di sasso quando ad un certo punto se ne è uscito con questa frase: “Se una cosa simile succedesse a me mi ammazzerei”.
In quel momento ho capito il motivo di quella sceneggiata fatta dal falso compagno di scuola, probabilmente il padre, che vedevo spesso al bar, voleva dirmi quella frase, ma non sapeva come avvicinarmi, ed allora il figlio ha usato quella scusa.
Sono stato sempre molto solo nella vita e soffro ancora adesso la solitudine, certo che se le persone che devo avere attorno sono persone simili, è molto meglio essere da soli.
Sono nato in una famiglia che non ha avuto mai problemi economici, ho avuto una vita fortunata, che mi ha permesso di non abbassarsi mai a livelli squallidi, per questo, pur comprendendo come alcune persone possano commettere certe azioni, mi si intristisce il cuore quando ne vengo a conoscenza.
Alcune cose che mi fanno male al cuore
Mi fa molto male, vedere come stia aumentando la povertà generale nel mondo, a causa di poche persone che per sentirsi trattati come dei “semidei”, non fanno niente per migliorare le condizioni dei più deboli.
Mi fa male quando vedo quei servizi televisivi su alcune zone dell ‘Africa dove la gente vive al limite della sopravvivenza.
Considero disumani quei documentari che mostrano lo sfruttamento minorile sul lavoro.
Mi fanno veramente piangere quei servizi che parlano di come in paesi come, in Brasile, Thailandia, Cambogia, India, ed altri ancora, lo sfruttamento dei minori arrivi anche alla prostituzione.
Come ho detto in un altra parte del sito, considero l’ incidente che ho avuto come una fortuna. Certo non sono felice delle conseguenze e non ho ancora accettato il fatto perchè alcune cose che ho perso per per me erano molti importanti. La cosa positiva è che adesso, avendo molto tempo libero ho liberato la mia mente da ogni condizionamento e riesco a vedere i fatti del mondo nella loro realtà.
E questo mi rende ogni giorno più triste perchè oggi c’è la possibilità per eliminare ogni male dal mondo, ma chi è al governo, non ha nessun interesse a risolvere il problema.
Per passare il tempo, più che per il piacere, vado a cena fuori di casa almeno tre volte alla settimana. Al lunedì per esempio mi piace andare a mangiare una pizza, di solito quando trovo una buona pizzeria, ci vado regolarmente, ma a volte, perchè magari è chiusa per ferie o per perdere più tempo, vado in giro per trovarne qualcuna di nuova. La pizzeria per molte persone è un modo di uscire con la famiglia per svagarsi un poco e non spendere molto, ed è proprio in una pizzeria che ho notato una cosa che mi ha fatto male al cuore, e dopo quella volta ho notato sempre più spesso. A fianco del mio tavolo ricordo che si è seduta una coppia con due figli.
La cosa che ho notato subito era che i bambini, non erano molto vivaci e felici di essere fuori di casa per una pizza, cosa che per me non era normale. Ho osservato quella famiglia senza naturalmente farmi notare.
Ho così notato che, i genitori hanno guardato a lungo il menù, forse sbaglierò ma per me lo facevano per fare il calcolo di quanto gli veniva a costare quella uscita.
Anche mentre mangiavano, notavo che non c’ era allegria al tavolo, mangiavano così quasi in silenzio. Ho avuto l’ impulso di andare da loro per regalargli dei soldi, dicendogli di fare un bel regalo ai bambini, ma ho avuto paura che mi fraintendessero o che si offendessero.
Ogni tanto ripenso a quelle volte che ho assistito a situazioni del genere, e mi pento di non aver avuto il coraggio di agire, purtroppo anche questo modo di fare fa parte del mio carattere, penso troppo ed agisco poco col risultato che ogni volta mi rendo conto che sarebbe meglio avere il coraggio di lasciarsi andare alla prima idea piuttosto che pentirsi per non averlo fatto.
Dopo quella volta, ho incominciato a guardare diversamente le persone che mi passano davanti, magari quando sono al bar.
Ho visto che non c’ è più gioia nei volti di molti bambini, quando invece non dovrebbero avere nessuna preoccupazione, almeno fino a quando non avranno almeno 20 anni.
E’ questo fatto che mi fa male. Mi fa male vedere come la povertà stia aumentando ed insieme ad essa l’ infelicità, mi fa male vedere come alcune persone siano costrette ad umiliarsi e cedano a compromessi per poter avere qualche soldo in più.
Mi fa male scoprire persone che sono plagiate e mi fanno schifo quelle persone che approfittano di questa situazione da loro stessi creata. Per definire queste situazioni, è stata coniata la “Sindrome di Stoccolma”. La sindrome di Stoccolma in pratica è l’ accettazione di una vittima di tutto quello che gli fa il suo carnefice, fino ad arrivare a limiti assurdi, in cui la vittima invece che provare disprezzo verso chi gli sta facendo del male, addirittura se ne innamora ed accetta da lui qualsiasi cosa. Solitamente questo può avvenire a seguito di uno sdoppiamento della personalità.
Stiamo vivendo in un mondo sempre più triste, che può essere riportato al suo stato di serenità e gioia solo con la piena applicazione della risoluzione strategica numero zero.
In breve tempo dalla sua applicazione, scene come quella che ho descritto, scompariranno da tutto il pianeta, e la gente ritornerà a ridere ed essere in pace come se fosse nel paradiso terrestre.
La cosa che mi fa infuriare
Al punto che se ne avessi la possibilità, distruggerei un paese intero, per avere la certezza di eliminare un colpevole, è quando sento fatti di cronaca che parlano di persone che hanno fatto violenza su bambini, che a volte hanno poco più di un anno.
Il compito dei genitori, e degli insegnanti in genere, dovrebbe essere quello di aiutare una persona a crescere nella società, fino a fargli raggiungere il punto della piena autonomia e sicurezza fisica, psicologica e culturale in modo da essere preparato ad entrare nella società e contribuire al suo sviluppo e progresso.
Credo che non esistano termini sufficienti per descrivere quelle persone che turbano la naturale crescita psicologica e fisica di una persona, essi non si rendono conto del male che fanno, e di come venga rovinata la vita di una persona che subisce tali violenze.
Ho pensato molte volte ad un qualcosa che possa descrivere la sofferenza quotidiana che vive una persona che ha subito violenza, ed ho trovato questo esempio, che parzialmente fa comprendere lo stato danniamo che si prova.
Immaginate di chiudere per qualche minuto gli occhi, e cercate di capire le sensazioni che provate.
dopo pochi secondi, provate a pensare che la condizione che state momentaneamente vivendo, sia quella di un cieco, e provate a fare qualche passo nella stanza.
Ora ripensate alle sensazioni che provate nel riconoscere gli oggetti, ed allo stato d’animo che avete in quel momento.
Sarà sicuramente uno stato d’animo divertito e allegro.
Il motivo perchè voi provate uno stato d’animo di quel tipo, è perchè nella vostra mente, c’è la certezza che in qualsiasi momento potete aprire gli occhi e rivedere la luce.
Con una simile esperienza, potrete solamente intuire, ma MAI riuscire ad immaginare, ed a provare, nemmeno lontanamente, quale sia lostato d,animo di chi è cieco e non vede nemmeno con tutti gli sforzi che possa fare.
Nemmeno i più grandi psicologi, riusciranno mai ad intuire lo stato d’animo di una persona che magari viene affidata a loro per essere aiutata. Solo nel caso che lo stesso psicologo/a, avesse a sua volta subito una violenza, allora si potrebbe aiutare chi gli è stato affidato.
E questo è il più odioso dei fatti che si sentono ogni tanto, l’ altro, non meno grave, e quello di persone che uccidono i loro figli.
Un bambino, è indifeso, i genitori dovrebbero aiutarlo a raggiungere serenamente la completa sicurezza e maturità psicologica e fisica, fino a quel momento, i bambini sono completamente disarmati, ed hanno la massima fiducia negli adulti che li circondano, ecco perchè quando sento di bambini uccisi in qualche modo, vorrei avere il potere di distruggere il paese intero dove questo fatto è avvenuto.
Mi fa sempre male quando sento casi del genere, ma penso che il massimo della “miseria” umana sia stata raggiunta questa estate, quando una bambina, è stata uccisa a calci.
A calci ?
Guardate bene questa bambina, e dopo aver compreso quanta gioia di vivere e fiducia sia espressa nel suo volto, provate a dirmi che tipo di bestia è la persona che la prende a calci fino ad ucciderla.
Il volto di questa bambina trasmette solo una immensa gioia a chi lo guarda, una gioia così grande che per quanti grandi siano i problemi che una persona ha, al solo guardarla, scompaiono.
Non si sa ancora se sia stata veramente la madre a farlo o chi altro, ma il fatto non cambia.
Bastardo e maledetto sia chiunque l’ha fatto.